C’era grande attesa per l’edizione 2014 della 6 Ore di Watkins Glen, settima tappa della prima stagione TUSCC, terza prova del NAEC e prima gara dopo Sebring nella quale è stato possibile vedere impegnate tutte le classi iscritte al campionato. Il pubblico americano ha risposto molto numeroso alla chiamata, come è facilmente intuibile dalla tribuna principale gremita.
Il gruppone, composto da cinquantatré vetture (due non hanno preso il via), si è ritrovato a sfrecciare su quello che il caldo afoso ha trasformato in un vero inferno e a spuntarla nella classifica assoluta è stato Richard Westbrook, al volante della Corvette DP #90 del team Spirit of Daytona insieme a Michael Valiante. In una corsa lunga e tiratissima, la #90 è stata costantemente tallonata a breve distanza dalla Morgan-Nissan #42 di Oak Racing (qualificata in pole position da Alex Brundle), scambiandosi la leadership con quest’ultima e con la #5 di Action Express Racing nel gioco dei pit stop per tutta la gara. Tutto si è deciso all’ultimo giro, quando “Westy” si è reso protagonista di una stupenda ripartenza dopo l’ultima caution: accumulando un risicato ma decisivo margine di vantaggio, l’inglese ha potuto rintuzzare l’attacco di Brundle, decisamente più efficace nel tratto misto del circuito con la sua barchetta P2.
Christian Fittipaldi e Joao Barbosa (coadiuvati da Burt Frisselle) hanno tentato di scappare via alla partenza, ma un pit stop in più rispetto agli avversari diretti li ha costretti al terzo posto; quarti i loro compagni di squadra Burt Frisselle, Brian Frisselle e Jon Fogarty. Gara sfortunata per Wayne Taylor Racing, che chiude con un quinto posto finale ad un giro di distacco che sa di beffa. Max Angelelli si è visto comminare una penalità stop and go per un’uscita dalla pit lane con semaforo rosso che ha affondato le velleità di vittoria della #10, ancora in testa alla generale con i fratelli Ricky e Jordan Taylor.
Breve parentesi: come scritto nella preview, attorno all’annunciato taglio di capelli di Jordan si è generata un’attenzione mediatica spasmodica, come potrete notare nel filmato sottostante. “C’è maggiore presenza mediatica per testimoniare il taglio del mio Mullet che per la mia vittoria del campionato (Grand-Am 2013, nda)” ha scritto il pilota sul proprio profilo Twitter. Taylor è riuscito a mettere in piedi un’operazione notevole, riuscendo a raccogliere circa 13.500 dollari da donare in beneficenza.
Tornando sul tracciato, sono da segnalare le gare complicate del team Ganassi e di Extreme Speed Motorsports. La #01 di Pruett/Rojas/Karam è stata protagonista di due incidenti che l’anno tolta di gara, mentre sia la #1 che la #2 hanno avuto problemi in corsa.
Passando al Prototype Challenge, categoria bistrattata e aspramente criticata da molti appassionati, Colin Braun e CORE Autosport hanno nuovamente annichilito la concorrenza malgrado una penalità per eccesso di velocità in pit lane. Braun ha potuto contare sul solido apporto di James Gue e del team manager Jon Bennett, precedendo al traguardo la Oreca #88 di Bielefeld/Plowman/Cheng. Nota di demerito per Alex Tagliani, autore di una manovra folle nel corso delle prove: a seguito di un testacoda alla penultima curva, il canadese è rientrato in pista in maniera sconsiderata senza curarsi delle vetture che sopraggiungevano, generando un incidente che ha quasi demolito l’auto #85 di Chris Miller.
Corvette ottiene la terza vittoria di fila in campionato con Jan Magnussen e Antonio Garcia, in testa dall’inizio alla fine se non per il gioco delle soste ai box. Per alcune ore è sembrata profilarsi un doppietta Vette, con la seconda posizione lungamente occupata da Oliver Gavin e Tommy Milner, ma alcune difficoltà hanno permesso alle due SRT Viper di Farnbacher/Goossens e Bomarito/Wittmer di sopravanzarli e completare il podio in quest’ordine. Settimo posto finale per Risi Competizioni e la coppia Fisichella/Kaffer. “Non abbiamo un passo sufficiente e penso che il Balance of Performance non sia corretto” ha dichiarato il romano ai microfoni di Fox Sports durante la corsa.
Dominio incontrastato per Markus Palttala e Dane Cameron nella divisione GTD, sulla BMW Z4 GT3 #94 di Turner Motorsport.
Trentanovesimo posto assoluto e decimo di classe per Marco Bonanomi, Charlie Putman e Charles Espenlaub, la cui gara è stata rovinata da una foratura, una penalità per eccesso di velocità in pit lane e un’uscita di pista che ha portato ad una sosta ai box più lunga del dovuto.
Gli equipaggi in testa nelle rispettive classi a metà gara hanno ottenuto cinque punti “bonus” in classifica: si tratta delle vetture #5, #08, #3 e #94.
Come scritto in apertura, la 6 Ore del Glen 2014 è stata una competizione molto faticosa dal punto di vista fisico e mentale per diversi fattori, a partire dalla conformazione stessa della pista: i lunghi curvoni veloci e in appoggio rappresentano una sollecitazione pesante per il corpo e per il collo in particolare, soprattutto se uniti al ritmo altissimo mantenuto durante la gara e alla maggiore downforce conferita ai prototipi rispetto al passato. Le numerose e lunghe caution e il traffico non hanno di certo aiutato la concentrazione, ma ciò che ha influito di più è stato senza dubbio il caldo afoso, per effetto del quale si sono registrate temperature folli all’interno degli abitacoli. La fotografia qui presente è stata pubblicata su Facebook e Twitter da Guy Cosmo, pilota della Corvette #DP #31 (Marsh Racing): la telemetria parla di 135.5 gradi Fahrenheit, ma Cosmo sostiene che nel corso del proprio turno di guida i dati parlassero addirittura di 141°F. Convertita nel nostro sistema canonico, si tratta di una temperatura di circa 57°C!
La TUSCC tornerà in pista il 13 Luglio al Canadian Tire Motorsport Park di Mosport, Canada. In pista ci saranno tutte le classi, PC escluso.