E’ veramente troppo presto per giudicare, ma le carte sono state scoperte e c’è chi ha messo sul tavolo una buona mano e chi invece si è trovato perfino a pronunciare un mesto “passo”.
Le Mercedes sono ancora in prima fila, con il duo Hamilton-Rosberg a dare oltre 1.3 secondi a Massa, terzo con una Williams in palla. Hamilton ha dimostrato cosa vuol dire essere campioni del mondo guadagnandosi la sua quarta pole a Melbourne: nessuno meglio di lui. Il suo compagno in gara dovrà per forza batterlo usando la testa.
Poi le due Ferrari: Vettel e Raikkonen per il momento dimostrano che sì, non era una mera illusione vedere la Rossa davanti sia nei test invernali sia nelle libere australiane. Ci sono sorrisi a non finire nei box di Maranello, e Arrivabene ha portato ottimismo, umanità, ma sopratutto umiltà: hanno deciso di scendere dal piedistallo che forse la Ferrari si era creata e i risultati si sono visti alla prima occasione. E’ vero, l’auto non è stata progettata ieri, e merito va sicuramente anche a chi si è messo sotto lo scorso anno, mentre Alonso & Co annaspavano in pista.
Bottas chiude la terza fila e ha zittito, confermandosi insieme al compagno brasiliano, ogni tipo di perplessità sulla velocità del suo mezzo: la Williams anche quest’anno vuole correre da protagonista. Chi ha sorpreso in positivo in Toro Rosso è stato certamente Sainz, che zitto zitto batte il pupillo Verstappen, il quale, forse un po’ sotto stress, si ferma solo al dodicesimo tempo.
Ottima prestazione per il debuttante Nasr, che dimostra ai malfidenti che è li perché il suo portafoglio è pesante come il suo piede, e certamente ci farà divertire. La stessa cosa non si può di certo dire con il suo compagno Ericsson, battuto anche questa volta, partirà solo dall’ottava fila. Qui legittimamente ci si chiede se non valeva la pena di lasciare il posto all’arrabbiatissimo Van de Garde, che non ha mai mostrato chissà quali doti, ma di certo non sfigurava ad ogni occasione.
Le Lotus con il nuovo motore Mercedes tornano tranquillamente nella Q3 con la quinta fila, e hanno certamente tutta la stagione per migliorare e arrivare, azzardiamo, al podio.
In casa Red Bull, tra test invernali e libere, si vociferava di diversi problemi e le qualifiche odierne hanno dato più che mai la conferma: l’idolo di casa Ricciardo partirà settimo, mentre il neo-acquisto Kvyat scatterà addirittura dalla settima fila, dando quasi ragione a quelle inutili chiacchiere da bar che si fanno sul suo talento presunto. Certamente il suo compagno australiano sarà difficile da battere, ma Daniil ha un anno intero per rifarsi. Da specificare però che per il russo è stato comunque un miracolo girare in pista, dato il principio d’incendio occorso alla sua vettura nei box.
Solo quattordicesimo e quindicesimo posto per i piloti della Force India, che entrano di diritto tra i delusi di questo inizio di stagione. Eppure il propulsore Mercedes poteva e doveva dare di più al team indiano, che non pecca certamente di esperienza.
Veniamo ai tasti dolenti di questa qualifica: McLaren e Manor. La casa di Woking partirà in ultima fila con tempi più alti di cinque secondi rispetto al poleman, confermando che i problemi ci sono e sono enormi. Eppure dal box continuano a ripetere ai giornalisti incalzanti che sì, vinceranno qualche gara nel 2015. Glielo auguriamo tutti, ma la sfida è titanica vista la situazione odierna. Vedremo quanti giri riusciranno a macinare, e quanto distacco reale prenderanno da chi li precede.
L’altro sconcertante capitolo di questa Formula Uno è la nuova Manor, che nella nuova grafica FOM appariva ancora Marussia, ma non ha percorso un metro che sia uno tra libere e qualifiche. Domani non partiranno, neanche se la FIA dovesse sorvolare sulla regola del 107%. Diciamocelo: ci hanno illusi con la favoletta del team risorto dalle ceneri, ma la verità venuta a galla è che si tratta di un team farsa, che è apparso solo per prendersi le sovvenzioni economiche dell’anno precedente grazie a quella leggendaria gara di Bianchi a Monaco. Non sappiamo quindi se e quando vedremo girare Stevens e Merhi, qualora quest’ultimo venisse confermato (per fare lo spettatore vip).
Emanuele Andrea Aprile
P | Name | Team | Q1 | Q2 | Q3 | Laps |
---|---|---|---|---|---|---|
1 | Lewis Hamilton | Mercedes | 1:28.586 | 1:26.894 | 1:26.327 | 16 |
2 | Nico Rosberg | Mercedes | 1:28.906 | 1:27.097 | 1:26.921 | 14 |
3 | Felipe Massa | Williams | 1:29.246 | 1:27.895 | 1:27.718 | 21 |
4 | Sebastian Vettel | Ferrari | 1:29.307 | 1:27.742 | 1:27.757 | 12 |
5 | Kimi Raikkonen | Ferrari | 1:29.754 | 1:27.807 | 1:27.790 | 17 |
6 | Valtteri Bottas | Williams | 1:29.641 | 1:27.796 | 1:28.087 | 16 |
7 | Daniel Ricciardo | Red Bull | 1:29.788 | 1:28.679 | 1:28.329 | 22 |
8 | Carlos Sainz | Toro Rosso | 1:29.597 | 1:28.601 | 1:28.510 | 22 |
9 | Romain Grosjean | Lotus | 1:29.537 | 1:28.589 | 1:28.560 | 20 |
10 | Pastor Maldonado | Lotus | 1:29.847 | 1:28.726 | 1:29.480 | 20 |
11 | Felipe Nasr | Sauber | 1:30.430 | 1:28.800 | 17 | |
12 | Max Verstappen | Toro Rosso | 1:29.248 | 1:28.868 | 15 | |
13 | Daniil Kvyat | Red Bull | 1:30.402 | 1:29.070 | 9 | |
14 | Nico Hulkenberg | Force India | 1:29.651 | 1:29.208 | 14 | |
15 | Sergio Perez | Force India | 1:29.990 | 1:29.209 | 13 | |
16 | Marcus Ericsson | Sauber | 1:31.376 | 10 | ||
17 | Jenson Button | McLaren | 1:31.422 | 7 | ||
18 | Kevin Magnussen | McLaren | 1:32.037 | 8 | ||
DNS | Will Stevens | Marussia | No time | |||
DNS | Roberto Merhi | Marussia | No time | |||
Q1 107% Time | 1:34.787 |