La posizione di Kurt Busch come pilota del Phoenix Racing potrebbe essere a rischio dopo la squalifica comminata ieri dalla NASCAR al 33enne di Las Vegas.
Busch è stato sospeso dalle competizioni sanzionate dalla NASCAR fino al 13 giugno per aver violato la probation, a cui era stato sottoposto dopo Darlington, minacciando un giornalista nel corso delle interviste post-gara, reo di avergli fatto una domanda proprio a riguardo della probation.
Se la domanda poteva anche essere superflua, vista la situazione, la reazione del pilota non è stata comunque né appropriata, né tantomeno prudente, e ha obbligato la federazione a prendere provvedimenti.
Nelle ore successive all’annuncio della squalifica, il campione della Sprint Cup 2004 ha rilasciato un brevissimo comunicato di scuse:
“Accetto la decisione della NASCAR. Li ho provocati e hanno dovuto agire. E’ colpa mia se si sono trovati in questa situazione. Mi scuso per le parole che ho rivolto a Bob Pockrass.”
Più minacciosa invece la reazione di James Finch che, raggiunto da ESPN.com, ha detto che incontrerà il pilota nei prossimi giorni per prendere decisioni sul futuro della collaborazione con Busch.
“Se vuole suicidarsi, non voglio essere sull’aereo con lui” ha detto Finch. “Se questo è quello che intende fare, ho intenzione di tirarmene fuori.”
Riguardo al sostituto di Kurt per la gara di Pocono, il proprietario della Chevrolet #51 ha detto che troveranno una soluzione, visto che ci sono molti piloti di talento disponibili, e ha fatto riferimento a Brian Vickers e David Reutimann, sebbene quest’ultimo abbia in programma di gareggiare al Tricky Triangle con la Chevy #10 del Tommy Baldwin Racing.
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