A cura di Ermanno Frassoni
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[dropcap]C[/dropcap]ambia la forma, non la sostanza. La parola a Graeme Lowdon, CEO del team Marussia F1: «Razia è un pilota veloce e sono convinto che valuteremo l’opportunità di riprendere una collaborazione. Siamo in contatto con lui». Provaci ancora, Lowdon: «Tutte le squadre devono fare i conti con gli aspetti del business. Operiamo attraverso meccanismi contrattuali ben precisi e non sempre certi tasselli vanno a posto come si vorrebbe». Ah, ecco. Luiz Tadeu Razia Filho, questo il suo nome completo, ha perso il sedile da titolare alla Marussia a poche settimane dallo start del Mondiale 2013. Il sudamericano nulla ha potuto contro la dipartita del sostegno economico che avrebbe dovuto girare nelle casse del team con sede a Banbury, Oxfordshire. Tornano in mente le scenette da avanspettacolo di “Indietro tutta!”, trasmissione tv anni 80, e il Renzo Arbore movie “FF.SS. – Cioè… che mi hai portato a fare sopra a Posillipo se non mi vuoi più bene?”. Una disdetta, per Razia, quella di essere stato sedotto e abbandonato senza nemmeno la consolazione delle ballerine brasiliane dell’ipotetico brand del Cacao Meravigliao.